Diverse convergenze tra i candidati al Municipio di Bellinzona a confronto sulle politiche giovanili. «I ragazzi hanno bisogno di spazi in cui incontrarsi spontaneamente» – «La riconversione delle Officine l’occasione per far vivere la città ogni giorno»
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Bellinzona può essere una città per giovani? Come favorire un’animazione più vicina ai loro interessi? Il Comune fa abbastanza? Intorno a questi quesiti è ruotato il quarto duello elettorale della redazione cittadina del CdT intitolati «Cotti in 15 minuti», quello tra i candidati a un seggio nell’Esecutivo Lisa Boscolo, dell’Unità di sinistra, e Fabio Käppeli, del PLR, entrambi domiciliati nella capitale e consiglieri comunali in carica, entrambi 24.enni. Numerose le ricette scaturite, e una filosofia condivisa: i giovani hanno bisogno di spazi in cui incontrarsi spontaneamente, come dimostra il caso di piazza Collegiata; e la città deve imparare a far convivere gli interessi residenziali con quelli dell’animazione. In questo senso, è stato detto, la riconversione del quartiere delle Officine FFS una volta che lo stabilimento avrà «traslocato» a Castione sarà una grande opportunità. «Abbiamo un’occasione forse unica in Svizzera ovvero di quella di pianificare da zero una zona centrale come quella delle attuali Officine», ha detto Fabio Käppeli. Lì intravede la possibilità di «conciliare bar, ristoranti e locali notturni con uffici e attività diurne: la movida deve esserci anche nelle sere in settimane e la domenica». Due interessi, quello residenziale e quello della «movida», che devono essere conciliabili anche secondo Lisa Boscolo. «La città sta effettivamente decollando e il sedime delle Officine potrebbe cambiare Bellinzona. Va detto che un importante fattore di qualità di vita è quello di aggregarsi e divertirsi, quindi forzatamente dobbiamo conciliare la vita residenziale con il diritto di passare del tempo insieme: bisogna dunque sostenere, in centro ma non solo, tutti quegli esercenti che con coraggio continuano a portare avanti delle serate musicali e non solo, comunicando con i cittadini: dobbiamo far vivere questa città mettendo da parte multe, sanzioni e lamentele».
Di Simone Berti – Corriere del Ticino, 2 marzo 2020